STORIA DELLE CORTI
L’inizio della viticoltura in questo areale affonda le sue radici già in
epoca romana. Scrive Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia: “Mirevole
è la natura della vite di assimilare sapori diversi ed è questo il
motivo per cui l’uva raccolta nelle paludi intorno a Padova sa del
salice cui è maritata.”. La viticoltura era già diffusa nelle campagne
patavine nonostante fossero all’epoca soggette a frequenti esondazioni
dei fiumi Adige e “Retrone”. I sedimi alluvionali depositati nei secoli
serbavano una preziosa ricchezza di elementi che rendeva questi terreni
ambiti e preziosi.
Nel 853 D.C. i primi monaci benedettini officiavano la chiesa di San
Tommaso di Sacco. Nei secoli successivi numerosi monasteri estesero i
loro possedimenti alla Saccisica ed al Conselvano e diedero inizio ad
un’imponente opera di regimazione delle acque. Lo scavo “a forza di
vanga” di fossi, argini, coronelle, trasformò queste campagne rendendole
rigogliose, fertili e ben drenate. Questo lavoro portò alla formazione
di una complessa rete di bonifica che ancora oggi rappresenta un esempio
di singolare maestria ingegneristica. I monaci suddivisero i terreni in
gastaldie e quindi in possessioni, ciascuna di 80 campi. Ogni
possessione, identificata con il nome di un santo, era affidata alla
cura di una famiglia di agricoltori, che conferiva le primizie alla
“Corte”. La Corte Benedettina di Correzzola, proprietà di Santa Giustina
di Padova, con i suoi 13.000 campi, era la più estesa, ma altrettanto
organizzate erano quelle di Legnaro, San Michele in Candiana, San
Michele in Bagnoli, Santo Stefano in Due Carrare, Sant’Agata in Vanzo.
Nell’economia delle Corti il vino era il secondo prodotto in valore dopo
il frumento. Con l’annessione delle Venezie al regno Napoleonico i beni
delle Corti vennero saccheggiati, quindi annessi al demanio cisalpino,
gli ordini monastici furono soppressi. Dopo alcuni anni di abbandono, le
preziose ed organizzate Corti passarono sotto l’amministrazione di
potenti famiglie venete e lombarde, che proseguirono l’opera di bonifica
e miglioramento fondiario. In quest’epoca si verificò la diffusione
delle nuove vigne di origine transalpina. Il merlot, il cabernet, lo
chardonnay dimostrarono la loro particolare vocazione a prosperare in
questo areale. Nell’arco del XX secolo i grandi fondi delle Corti
Benedettine vennero suddivisi ed acquistati dai coloni. Oggi la secolare
tradizione di viticoltura prosegue grazie alla dedizione di cantine
private e cooperative che sono impegnate nella produzione di vini di
qualità, adottando le più moderne tecniche agrarie ed enologiche.
Degustazione Vini
15 dicembre h. 17.00 a Legnaro
Si svolgerà a Legnaro il 15 dicembre 2013 alle ore
17.00 una degustazione di vini DOC Corti Benedettine...
continua
Sapori di Autunno
come sempre un successo!
Grazie alla complicità di un sole splendente e caldo,
la manifestazione organizzata dalla Provincia di Padova ha
realizzato... continua
I Vini delle Corti
a Correzzola
Come ogni anno il Consorzio vini Corti Benedettine ha
preso parte attiva alla celebre manifestazione “Marciliana in
territorio Padovano”... continua